lunedì 3 novembre 2014

Grindhouse Stories

Per grindhouse si intende una sala cinematografica che proietta soprattutto film d'exploitation; spesso gli stessi film d'exploitation vengono chiamati grindhouse. Le grind-house sono note per le maratone non-stop di B-movie, di solito con due film mostrati di seguito, della stessa serie (...) i film d'exploitation mostrati in questi cinema erano imperniati su scene di sesso esplicito, violenza, trame bizzarre o addirittura perverse, e su altri contenuti tabù. (Wikipedia)

Attenzione! Per quanto mi sia divertito a scrivere queste due storielline sullo stile dei film di exploitation, ho il dovere di avvisarti che il linguaggio è esplicito, c'è violenza e nessun finale catartico. Per me è stato solo un gioco di scrittura, ma potrebbero urtare la tua sensibilità.

Mi vendo l'anima

Era uno scrittore di serie B, forse meno. Il posacenere pieno di mozziconi e la bottiglia di minerale sgasata sul tavolo ne erano la prova. Cosa cazzo devo fare per attirare l'attenzione dei lettori?, disse sbattendo il pugno sul tavolo. Il sesso c'è, la violenza pure, il finale catartico anche: cosa vogliono di più questi stronzi? Facebook, ecco qual è il vero problema. Tutti scrittori, tutti opinionisti, tutti artisti. Come se sapessero cosa significa sputare l'anima ogni giorno! Francesco Cacace, Frankie Case come firmava i suoi e-book da 89 centesimi, non sapeva più cosa fare. E poi andò via la luce, un'ora ancora per scrivere e il portatile si sarebbe spento. Venderei l'anima se servisse a qualcosa. Anzi, adesso lo faccio per davvero!, esclamò spegnendo il computer. Il modem non funzionava più, ma poteva ancora connettersi grazie al cellulare. Mise il messaggio sulla bacheca di facebook pensando che nessuno lo avrebbe letto, come accadeva con i suoi libri. Si sbagliava! Una notte di merda e un sogno ancora peggiore. Ammesso che di sogno si trattasse.

- Cosa vuoi in cambio?
- Chi parla?
- Lo sai bene chi sono. Adesso rispondi!
- Dove sono? E chi è che parla?

Frankie Case non vedeva nessuno. Non sapeva dove si trovasse, lì, in quello spazio vuoto e buio. Gli apparve un'immensa "f"

Mark Z.: Mi hanno dato tanti nomi nel corso della storia, ma oggi mi conoscono come Mark Z. Sei nel mio profilo segreto.
Frankie Case: Cosa vuoi tu da me!
Mark Z.: Non usare questo tono! Posso cancellarti il profilo in un istante!
Frankie Case: No, il profilo no! Sarebbe meglio morire.
Mark Z.: Ecco, vedo che incominci a ragionare.
Frankie Case: Voglio il successo. Mi spetta di diritto!
Mark Z.: Tutti la stessa cosa volete, come siete banali. Ma non vi bastano i mipiace e l'illusione di contare qualcosa anche se non contate un cazzo?
Frankie Case: Io voglio guadagnare con il mio lavoro, è questo il problema. Nessuno paga più per la musica, le foto, i video, i testi: è tutto gratis porca puttana!
Mark Z.: Visto come sono stato bravo?
Frankie Case: Allora ci vuoi disperati.
Mark Z.: È il mio scopo...
Frankie Case: E cosa dovrei fare per guadagnare qualcosa? A parte dare il culo...
Mark Z.: Quello non m'interessa, puoi tenertelo.
Frankie Case: Cosa vuoi allora?
MarK Z.: Ho appena letto i post che hai in fondo all'anima, non m'interessa neanche quella. Sei fottuto! Non ti resta che continuare a vivere frustrato e sperando di morire il più presto possibile. Sei inutile, il 90% dell'umanità lo è, fattene una ragione! E adesso ringrazia chi ti ha messo al mondo. È sua la colpa del tuo inferno personale.

Francesco Cacace si svegliò, andò in cucina e prese un coltello. Entrò nella stanza della vecchia madre, ed era solo grazie alla sua pensione che poteva vivere, e... (omissis).

FINE

Sixteen schoolgirl

Era una puttana. Aveva solo 16 anni ed era una puttana. Aveva incominciato a 14 anni a farsi le foto nuda, nei cessi della scuola. Ma le ricariche da dieci non le bastavano più. Troppo giovane per fare la camgirl, - e poi lo avrebbe saputo il mondo intero, non solo i suoi genitori - sognava di diventare una escort di lusso. Sui giornali, alla televisione, in internet: la parola escort la trovava ovunque, ma non sapeva cosa significasse davvero. La vita, del resto, non la conosci per sentito dire.
Tutto ebbe inzio per caso. Un giorno, uno di quei contatti di facebook che dimentichi anche di avere, le mandò un messaggio in privato. L'aveva aggiunta da qualche mese e aveva sempre mantenuto un basso profilo, proprio il caso di dirlo, evitando di mettere i mipiace alle sue foto. Solo gli adolescenti brufolosi e i falliti segaioli passano il tempo a farlo. I più furbi agiscono nell'ombra. Aveva 20 anni più di lei e una sfilza di denunce per molestie sessuali. Ma Johanna non lo sapeva. Non poteva saperlo.
Diceva di essere il responsabile casting di un'agenzia di moda, che la trovava fotogenica e che avrebbe potuto farle guadagnare molti soldi. Roberto era furbo, e aveva anche quella sicurezza in se stesso che solo chi non ha nulla da perdere può avere.
Ho molti progetti su di te. Inizieremo con un servizio fotografico in TFCD, sai cosa significa, vero?, le propose al telefono. Johanna non aveva saputo resistere alla tentazione di rispondere al messaggio dandogli il numero. E no, non sapeva cosa fosse il TFCD. Ti fai fotografare e noi ti diamo le foto: tutto gratis. Pensaci, puoi avere il tuo book personale e non pagare nulla. Sai, è un contratto molto diffuso, anche all'estero, aveva una voce rassicurante Roberto. Nulla di cui preoccuparsi, pensò Johanna.
S'incontrarono di giorno, in uno dei parchi pubblici della città. Alto, magro, calvo, abbronzato e con gli occhiali da sole: Roberto non era bello, ma aveva stile e ci sapeva fare. Johanna arrivò in ritardo, come al suo solito. Sai che la puntualità è tutto in questo lavoro?, la sgridò dolcemente. E lei sorrise: piccola, con la pelle bianchissima e i capelli molto lunghi. Scusami, il motorino non voleva saperne di partire stamattina, si giustificò sorridendo.
Non si sentiva a disagio con lui, anzi. Le davano molto più fastidio i commenti dei compagni di classe cui vendeva le foto. Aveva rotto da poco anche con l'ultimo ragazzo perché lo trovava troppo geloso. In fondo, di cosa si lamentava: gli altri potevano solo guardarla mentre lui era l'unico a potersela fare.
Andiamo, il fotografo ci aspetta, Roberto la fece salire in auto. Peccato non ci fosse nessuno ad aspettarli. In quel sottoscala c'era solo puzza di umidità, uno sfondo fotografico e un paio di lampade. Strano, deve aver fatto tardi anche lui. Nel frattempo, perché non ti trucchi un po'. Hai portato i vestiti che ti ho chiesto? Sai, i cambi sono importanti per dare vitalità al book: la voce di Roberto tradiva il suo desiderio, ma Johanna era troppo eccitata da quella situazione così nuova per lei.
Stronza! Pensavi davvero che avrei pagato un fotografo per te?, disse l'uomo aprendo la porta del cesso dove la ragazzina si stava cambiando e... (omissis).
Johanna ha 16 anni: è una puttana. Il mestiere che avrebbe voluto fare, ma non in quel bordello albanese. Rapita in un giorno di primavera da un uomo con l'inverno nel cuore.

FINE
Massimiliano Cerreto

P.S. Gli omissis erano per lasciare spazio alla tua immaginazione...