Della
logica dell'aut aut e della possibilità di essere felici
O sei cattolico o non rompere il cazzo!, mi disse una ragazza di circa vent'anni. All'epoca, ne avevo 22 o 23, non ricordo bene. Eravamo sugli spalti di un campetto sportivo gestito da religiosi e ci eravamo conosciuti grazie a comuni attività di volontariato. Lo fece sorridendo, ma con quella forza delle proprie convinzioni tipica dei ventenni. E lo fece in risposta ad un discorso sui rapporti sessuali prima del matrimonio.
Mi è venuto in mente questo episodio guardando un acceso quanto sterile dibattito televisivo in merito alle unioni civili. Sterile in quanto televisivo, non per il tema trattato, ma non intendo entrare nel merito. Ho promesso a me stesso, infatti, che il mio diario sarebbe stato lontano dalla politica, dall'economia, dalle religioni e dal gossip. Certo, esclusi questi argomenti, appare ci sia ben poco di cui discutere.
Tragicomicamente esistenzialista, è così che definisco me stesso e ciò che racconto. A torto o a ragione. Anzi, con la speranza che sia la vita stessa, intesa come esperienza, a farmi cambiare opinione. Non so tu, ma di centri di gravità permanenti non ne ho, ad eccezione dei miei genitori, delle zampine fredde che il mio gatto Max mi poggia sul viso e d'improvvisi quanto irrazionali dimostrazioni di affetto da parte di Vivì, la mia ragatta.
Peccato non siano immortali. Nessuno di noi lo è. In fondo, a pensarci, la morte è l'unica certezza. E non so neppure che fine abbia fatto la ragazza di cui ti ho parlato. Sarò malizioso, ma dubito abbia aspettato il matrimonio per vivere la sua prima volta. Perché, ed è questo che voglio dirti davvero, l'equilibrio è un concetto che presuppone dinamicità. Quante persone, e sono tra queste, ho visto perdere magnifiche occasioni di felicità in nome della coerenza. E il piacere fisico è solo una di esse.
È la logica dello aut aut il vero problema. Anzi, la logica stessa, e la presunzione che tutto debba rispondere ad un ordine prestabilito. L'ho scritto altrove e lo ripeto qui: le aporie, o strade senza uscita, sono possibili solo ove vige il dominio del pensiero razionale. Ci sono persone omosessuali, di destra e cattoliche? Sì, certo che ci sono. Esse vivono al di là della logica, ovvero calate nella realtà del quotidiano, dimensione che non può che essere individuale e soggettiva. Come individuali e soggettive sono le convinzioni.
Il dramma è quando si passa dalla convinzione alla convenzione. Ovvero, all'imposizione di regole di comportamento cui si attribuisce valore di oggettività, tanto sul piano giuridico quanto morale. Per fortuna, nessuna opinione sopravvive a se stessa troppo a lungo. Cambiano le norme, cambiano i costumi. Non è un caso che, alla domanda se avesse o meno trovato il proprio centro di gravità permanente, Franco Battiato rispose di no, e che ciò era un bene.
Massimiliano Cerreto
La felicità non esiste. Di conseguenza non ci resta che provare ad essere felici senza.
(Jerry Lewis)
Cerco un centro di gravità permanente
che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
over and over again
(Franco Battiato, Centro di gravità permanente)