Lasciò
la stanza, e le finestre rimasero aperte, quasi che le tende
volessero salutare il suo passaggio. Sul letto ancora quell'estate
fatta di silenzi e zanzare da scacciare via come brutti ricordi.
Era padrona di nulla lei, neppure di quel corpo che in tanti avevano avuto
l'illusione di possedere. Ad appartenerle, forse, solo un tempo che
non c'era mai stato: un nulla spalancato come le sue gambe quando
voleva sentirsi amata, o forse soltanto viva.
Come
un amante geloso, la notte la protesse dallo sguardo del mondo mentre
era lì a cercare una risposta. Sospesa dall'alto di un dubbio, fece
dondolare i suoi piedi nudi nel vuoto.
Il
sonno tentò di abbracciarla, ma lei gli bruciò addosso una
sigaretta, e poi un'altra ancora. Era stata ferita, troppo spesso, ma
ebbe la forza di trascinarsi addosso l'alba ancora una volta.
Sarebbe stato un altro giorno. Un altro regalo, di quelli che non hai
il coraggio di chiedere, ma che speri di ricevere, prima o poi.
Massimiliano Cerreto
Edward Hopper, Woman in the sun, 1961 |