giovedì 13 novembre 2014

Diritto alla noia

Questa è una comunicazione di servizio. Oggi volevo scrivere un racconto che avesse come tema il valore del silenzio, ma sarebbe stato un ossimoro accostare le parole alla loro assenza. O un controsenso, se preferite. Così, facendo a meno della storia come contenitore del messaggio, arrivo al punto: non sono stato educato alla noia. Mi sento in dovere di essere sempre impegnato a fare qualcosa, costretto a riempire ogni vuoto esistenziale, mentalmente iperstimolato da immagini e suoni, in un perenne stato di eccitazione psichica. Le mie endorfine chiedono pietà: ho bisogno di una pausa, di annoiarmi un po'.

A rileggerci presto
m.c.