giovedì 31 luglio 2014

La parabola della gelataia pazza

Delle disavventure oniriche di un povero cristo

Ho avuto un terribile incubo: una gelataia pazza, con un linguaggio incomprensibile, mi costringe a pagare 16 euro per un bicchiere di plastica con quattro gusti e una spruzzata di cacao. Le parole sono importanti!, urlo come un novello Nanni Moretti. Litigo anche con il proprietario del locale, ma riesce a ribaltare la situazione lamentandosi del mio modo di parcheggiare. Strano perché è proprio la gelateria della mia infanzia, a pochi passi da casa, non avevo preso l'auto! Una volta sveglio, ho riflettuto a lungo sul fatto che è inevitabile pagare il prezzo degli errori altrui. In fondo, l'incontro con la gelataia pazza è stato il male minore: era solo un sogno. La verità, la mia, che come tutti pretendo debba essere anche quella degli altri, è che devono ancora inventare l'ufficio reclami della vita!

Massimiliano Cerreto

Jean-Michel Basquiat, Glenn, 1984