sabato 8 novembre 2014

Storia di un racconto che voleva essere erotico

I siti dedicati alla scrittura creativa raccolgono un'infinità di racconti erotici. Peccato che, salvo rare eccezioni, di erotico abbiano ben poco. Sembrano, infatti, copioni per film porno del genere gonzo. Quelli senza trama, per intenderci. E la cosa che mi ha meravigliato è che siano proprio le ragazze a scrivere in modo più esplicito. Ora, pur ricordando la celebre frase di Tinto Brass - la differenza tra erotismo e pornografia è la stessa che passa tra una fellatio e un pompino - credo che vi sia un tratto che li distingua: il ruolo della fantasia. Allora, vivendo questa esperienza come un gioco di scrittura, vediamo se sono in grado di raccontarlo io l'eros, o almeno di trovare un titolo adatto.

Tacchi a spillo sul cuore - No, aspettate un attimo, ci vuole un titolo migliore. Vediamo. È la storia di lui che poi... e quando pensa di poter... scopre che. Ci sono, la trama mi è chiara adesso! 

Graffiami l'anima - Maledizione! Non va bene. I giochini sadomaso non mi sono mai piaciuti: c'è già l'amore a fare male. Un male cane, per giunta. Ricapitolando, lei è una... ma lui non lo sa ancora.
Segreti tra le lenzuola - Basta, quasi quasi ci rinuncio. Così sembra la pubblicità di un ammorbidente. Ci manca solo l'orsacchiotto che spunta all'improvviso. No, no e ancora no! Il titolo è tutto, porca miseria! Un colore, qui ci vuole un colore. Anche una cinquantina di sfumature andrebbero bene. Verde è rabbia. Giallo è gelosia. Rosso è passione. Già, e tutti e tre fanno un semaforo. Però, a pensarci bene, mi piace il senso dell'andare e del venire come ad un incrocio, con o senza semaforo.
Via da me, accanto a te - Cosa ne dite? Va bene, non lamentatevi, volevo solo rendervi partecipi del processo creativo. Anzi, sapete una cosa? Vi risparmio tutta la storia e arrivo alla scena clou.

L'aveva raggiunta finalmente, dopo un lungo viaggio intorno all'anima, combattendo contro sensi di colpa, paure e rinunciando persino all'idea che aveva di se stesso. Ormai in frantumi era l'immagine dell'uomo che non doveva...
 

D'accordo, ci arrivo davvero al punto. È solo che li detesto gli uomini che pensano di non dover chiedere mai.

Erano lì, da soli...

Ma non sarà pleonastico specificare che fossero da soli? Non è mica un'orgia!

Erano lì, pelle su pelle. Un tempo l'avrebbe baciata, carezzata, ma dopo tutto quello che era successo, voleva solo dominarla. Ma l'orgoglio in amore sazia per...

Cosa dite? L'ultima frase sembra il testo di una canzone? Oddio, no! È vero!


Ma l'orgoglio non dura a lungo. Non in amore. Lei lo abbracciò e baciò dolcemente, accogliendolo, lasciando che si liberasse di tutta quella voglia che attendeva solo di esploderle dentro...

Non trovate che si abusi della metafora dell'esplosione? No, non m'importa se vi stavate già eccitando. Mai che vi si possa chiedere un consiglio, ecco!

Attimi in cui si lasciò andare. Attimi in cui si perse e capì che non aveva più senso ritrovarsi. L'amava, come non aveva mai amato nessuno prima. E allora si sdraiò e la fece salire su di lui. Voleva che fosse padrona del proprio piacere, guardarla negli occhi, cingerle i fianchi e risalire con le mani sui suoi seni, sino ad arrivare a carezzarle il viso: fu donandosi che le donò la gioia. Una gioia che non poteva bastare, che ne chiedeva altra e altra ancora.

La scena è finita. Avete sentito? Hey, cosa ci fate lì, imbambolati, a sospirare davanti ad un monitor?
 

Massimiliano Cerreto

P.S. Anche se penso mi riesca meglio essere eretico che erotico, qualcosa di vagamente sensuale l'ho scritto in passato: